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Biofarmaceutica vegetale: cos’è e in che modo aiuta a migliorare la nostra salute

Summary

La biofarmaceutica vegetale si occupa dello studio dei principi attivi presenti nelle piante e di come questi possono essere utilizzati per scopi terapeutici. Gli studi in quest'area possono includere la ricerca di nuove molecole farmacologicamente attive, la scoperta di nuove […]

La biofarmaceutica vegetale si occupa dello studio dei principi attivi presenti nelle piante e di come questi possono essere utilizzati per scopi terapeutici. Gli studi in quest'area possono includere la ricerca di nuove molecole farmacologicamente attive, la scoperta di nuove proprietà terapeutiche di molecole già conosciute, e lo sviluppo di nuove formulazioni ottenuti attraverso estratti di piante.

È ciò di cui si occupa quest’azienda specializzata in biofarmaceutica vegetale alla quale abbiamo chiesto in cosa consista il suo operato e, soprattutto, quali sono i reali benefici per le persone.

La verità è che ad oggi conosciamo solo una minuscola parte di tutto il potenziale che la natura è in grado di offrirci e che, quindi, le piante possono fare molto più di quanto facciano già oggi, sia in medicina ufficiale che negli ambiti di cura e prevenzione alternativi.

Curarsi con le piante

I prodotti della biofarmaceutica vegetale, infatti, possono includere farmaci, integratori alimentari, cosmetici e estratti di piante. I farmaci vegetali possono essere utilizzati per trattare una vasta gamma di condizioni, tra cui malattie cardiovascolari, diabete, malattie infiammatorie, tumori e malattie infettive. Si tratta di un ambito di ricerca relativamente nuovo, perché trae spunto da ciò che le società primordiali di esseri umani hanno sempre fatto: curarsi con le piante.

Essa segue le stesse principi e leggi che regolano la sperimentazione e lo sviluppo di farmaci tradizionali, il che include la necessità di condurre studi clinici controllati per valutare l'efficacia e la sicurezza dei trattamenti, nonché la necessità di seguire le leggi e le normative relative alla produzione e alla commercializzazione dei prodotti.

La biofarmaceutica vegetale nasce a metà degli anni '90, con lo sviluppo di tecniche di analisi e di estrazione più sofisticate e precise, che hanno permesso di isolare e identificare i principi attivi presenti nelle piante e, quindi, di determinare la loro attività biologica. Inoltre, con l'aumento dell'interesse verso la medicina alternativa e la medicina complementare, la biofarmaceutica vegetale ha vissuto, e sta vivendo anche oggi, una crescente richiesta di prodotti naturali per la salute e il benessere.

In cosa differisce con la nutraceutica e con l'integrazione alimentare?

La biofarmaceutica vegetale, la nutraceutica e l'integrazione alimentare sono tutte e tre discipline legate all'utilizzo di principi attivi presenti in alimenti e piante per migliorare la salute umana, ma presentano molteplici differenze.

Tutte stanno riscuotendo grande successo sul mercato dal momento che le persone hanno sviluppato una maggior consapevolezza circa l’importanza dell’alimentazione per migliorare la salute e prevenire le malattie. Questo è avvenuto di pari passo con la maggior attenzione da parte della scienza circa la prevenzione, fattore chiave per comprendere meglio la salute umana e debellare anche le malattie più gravi come i tumori. In particolare la biofarmaceutica vegetale si concentra sullo studio dei principi attivi presenti in piante e su come questi possono essere utilizzati per scopi terapeutici. Dunque è focalizzata sullo sviluppo di farmaci, integratori alimentari e cosmetici di origine vegetale.

La nutraceutica, invece, è la disciplina che studia l'utilizzo di nutrienti presenti negli alimenti per prevenire e trattare le malattie. Il core-business di questa disciplina riguarda la produzione di integratori alimentari, farmaci e alimenti funzionali attraverso vitamine, minerali, aminoacidi e altre sostanze naturali presenti negli alimenti. Infine l'integrazione alimentare si concentra sulla produzione di soluzioni finalizzate a colmare carenze nutrizionali o, comunque, a migliorare l’assunzione di nutrienti rispetto a quelli assunti con la sola dieta.